MONTEGROTTO. Ottenere dal governo della provincia canadese del Québec il riconoscimento della validità delle cure termali venete. E predisporre un progetto, da sottoporre alla Regione, per instaurare rapporti di collaborazione fra i due «partner» allo scopo di promuovere in Canada l'offerta turistica delle principali località del Veneto che offrano servizi in grado di coniugare turismo e trattamenti terapeutici.
Questi i due obiettivi che si è proposto il sindaco di Montegrotto, Luca Claudio, recatosi recentemente in Québec per una serie di incontri con le autorità locali. I risultati del viaggio sono stati presentati in una conferenza stampa al rustico di Villa Draghi.
Il progetto prevede anche il coinvolgimento delle scuole alberghiere venete e della facoltà di Medicina dell'Università di Padova, che recentemente ha attivato un corso di specializzazione post-laurea in materia di termalismo.
Nel corso della sua visita, Claudio ha anche incontrato esponenti della «nazione» indiana dei Cree. A margine della conferenza stampa vanno però segnalate due gustose «chicche» che un po' si scontrano con questa rinnovata dimensione di terme lanciate alla conquista del mondo.
A Villa Draghi - oltre ai sindaci di Abano, Battaglia, Galzignano, Calalzo di Cadore, Recoaro e Jesolo - era stato invitato anche quello di Bibione. Che però non esiste. La località balneare è infatti frazione di San Michele al Tagliamento (Venezia).
Seconda svista, la richiesta di partecipazione inviata al presidente dell'Associazione albergatori di Montegrotto. Scioltasi da due anni, dopo la fusione con gli omologhi aponensi. |