MONTEGROTTO. Porte sventrate, lamiere divelte e annerite dal fuoco, resti di banconote bruciate e ovunque schizzi di liquido blu. Quasi un campo di battaglia quello che si è presentato ai carabinieri di Abano l'altra notte alle tre, quando sono accorsi davanti all'ufficio postale di via Scavi, dove era stato appena assaltato lo sportello del Postamat.
Banditi pasticcioni, quelli entrati in azione (forse gli stessi che più tardi hanno fallito l'assalto a Correzzola). Lavorando, infatti, con la fiamma ossidrica hanno dato fuoco al forziere, rischiando di provocare un incendio molto più vasto. Un po' di soldi sono riusciti a portarli via, una piccola parte comunque dei 16 mila euro che erano contenuti nella cassaforte del Postamat. Parte del denaro, infatti, è finito nel grande falò, ed altre banconote si sono irrimediabilmente macchiate di blu, in quanto è esploso il contenitore di liquido indelebile che serve appunto per rendere vani questi assalti.
Per tutta la giornata di ieri la filiale di via Scavi è rimasta chiusa al pubblico. «Riprenderemo l'attività regolarmente lunedì - spiega il direttore Giuseppe Casazza - La mancata apertura dell'ufficio è necessaria per le opportune riparazioni. Fortunatamente, i locali interni non sono stati interessati dallo scoppio». Non è la prima volta che l'ufficio postale di Montegrotto viene preso di mira. A causa, soprattutto, della sua posizione isolata, in una zona priva di abitazioni. I malviventi sono entrati negli uffici dopo aver forzato la porta d'ingresso al pubblico, che non ha sistema d'allarme. Una volta all'interno si sono messi all'opera con la fiamma ossidrica per tagliare le lamiere blindate del forziere. Nel piccolo ambiente, senza particolari precauzioni, è bastata una scintilla per provocare il rogo, che ha avvolto in un attimo la stessa cassaforte. A questo punto si è messo in funzione l'allarme antincendio: i malviventi hanno arraffato in un attimo i soldi e sono scappati via come fulmine. Poco prima dell'arrivo dei carabinieri. |