Mogli separate con figli a carico, famiglie incapaci di sostenere le spese per il riscaldamento o per le medicine, genitori che faticano ad acquistare i libri di testo per i ragazzi, parenti impossibilitati a sostenere le rette delle case di riposo. E' la mappa delle povertà della città di Bertha, dove una trentina di nuclei familiari sui quattromila complessivi sono assistiti in via continuativa dai servizi sociali del Comune. E' una complessa attività di verifiche e di controlli quella dedicano gran parte del loro tempo tre assistenti sociali ed un amministrativo. Lo scorso anno erano una ventina le famiglie oggetto di costanti attenzioni da parte del Comune. Il consuntivo 2001 si era assestato su una cifra vicina ai 40.000 euro. Una somma che era già stata bruciata in primavera. Da gennaio ad oggi i servizi sociali hanno distribuito contributi per oltre 46.500 euro. E purtroppo ancora non bastano. Per far fronte alle ultime emergenze, con il prossimo assestamento di bilancio l'apposito capitolo verrà rimpinguato con altri 7.000 euro.Sono soprattutto le separazioni tra coniugi a gettare le famiglie nella disperazione. Di norma le sentenze del Tribunale obbligano i padri a garantire il sostentamento degli eredi. Disposizioni che vengono spesso disattese. Le ex-mogli si ritrovano con i figli a carico e magari con occupazioni saltuarie. In un batter d'occhio si indebitano fino al collo. Cinque o sei i casi in cui il Comune è dovuto intervenire con contributi una tantum per garantire il minimo vitale. Ma anche in altri campi l'amministrazione è stata sollecitata a far fronte alle ristrettezze finanziarie dei cittadini: nell'esenzione dalle tariffe del trasporto scolastico e della mensa (una ventina di famiglie, tra cui una con ben dodici figli), nel pagamento delle rette di anziani ospiti di case di riposo (una vecchietta residente all'Opera Immacolata Concezione costa all'ente locale 9.000 euro l'anno), e nei contributi per i libri di testo. Una piaga ricorrente è rappresentata dagli sfratti esecutivi: la cronica carenza di case popolari obbliga il Comune a ricercare alloggi in affitto. Deve però farsi garante al momento della stipula del contratto erogando tre mensilità anticipate del canone di locazione. "Miglioreremo ancora i meccanismi di verifica - annuncia l'assessore Omar Tasinato - creando un comitato di monitoraggio sul sociale, con il fondamentale apporto dei gruppi di volontariato". |