MONTEGROTTO. «Fascista, attento, che ti spacchiamo». «Fascista, attenzione alla tua famiglia». Sono le frasi più ricorrenti in una serie di telefonate anonime che da oltre un mese riceve il sindaco Luca Claudio (nella foto). Non solo. I minacciosi avvertimenti sono giunti anche ai genitori. E come se non bastasse, la sua automobile e quella della moglie sono stati fatti oggetto, nelle ultime settimane, di ripetuti atti di vandalismo: pneumatici forati e carrozzerie rigate. Un quadro davvero preoccupante.
Il sindaco ha sporto una denuncia contro ignoti. Un avvocato di Padova, Gian Mario Balduin, ha avuto un lungo colloquio con Claudio, offrendosi di patrocinarlo in una eventuale causa. Un gesto di stima nei confronti del giovane politico di An, ultimamente bersaglio, assieme alla sua amministrazione, di strani incidenti. Ad essere presi di mira, infatti, non sono stati solo Claudio e i famigliari più stretti, ma anche strutture di proprietà pubblica come l'isola pedonale di via Manzoni, la pista ciclabile di via Caposeda e le lastre di trachite di benvenuto a Montegrotto, a più riprese sfregiati da atti vandalici. C'è un disegno, un collegamento? E' troppo presto per dirlo. I militari dell'Arma stanno indagando.
Le minacce sono iniziate un mese e mezzo fa. A casa di Claudio e dei genitori cominciano a giungere, anche in piena notte, inquietanti telefonate. Chi sta all'altro capo del filo esordisce con una serie di insulti, accusa il sindaco di essere uno «sporco fascista», e preannuncia pesanti rappresaglie, anche nei confronti della moglie e dei parenti. Al momento, Claudio non vi dà peso. Il molestatore telefonico potrebbe anche essere una persona in vena di discutibili scherzi, ma inoffensivo. E un politico certe cose impara a metterle in conto. Poi iniziano i danneggiamenti alle auto. Sia la Opel Frontera 4x4 di Claudio che la Fiat Punto cabrio della moglie Stefania subiscono veri e propri assalti notturni. In quattro occasioni la coppia trova i pneumatici forati. E le carrozzerie dei veicoli segnate da una chiave o un altro oggetto appuntito. E le telefonate continuano... L'ultima risale a una decina di giorni fa. A questo punto, il capo dell'amministrazione sampietrina non ha altra scelta che denunciare gli sconcertanti episodi ai carabinieri. Che si trovano di fronte a un compito non facile. Qual è il movente? Rivalità politiche? Questioni personali? Un permesso negato? Una presa di posizione da «punire»? E, soprattutto, sono collegate le ripetute devastazioni dell'isola pedonale prima della sua inaugurazione, con la distruzione di parte della staccionata della pista ciclabile di via Caposeda, con le recenti scritte con vernice nera spray su una lastra di benvenuto sulla Strada Romana? Interpellato, Claudio è laconico: «La questione è delicata. Non intendo fare commenti. Lasciamo lavorare i carabinieri». |